Bye bye Ben Ali

E uno …

La notte del 6 novembre 1987 in Italia

Berlusconi Ben Ali

il presidente del Consiglio era Giovanni Goria, il ministro degli Esteri Giulio Andreotti, il leader del Psi Bettino Craxi. Sette medici firmarono un referto che certificò l’incapacità di Habib Bourghiba ad assolvere i suoi compiti di Presidente. Il primo ministro-generale Zin el Abidin Ben Ali divenne presidente della Tunisia. A tirare le fila, sullo sfondo, l’ammiraglio Fulvio Martini, capo del SISMI già allertato dall’ex Ministro degli Esteri Craxi e Franco Reviglio, capo dell’ENI e più tardi Ministro delle Finanze indagato dall’allora Pubblico Ministero Antonio di Pietro per una mazzetta di sei miliardi al PSI.

La posta in gioco era assicurare le forniture del gas algerino all’Italia, l’ultimo tratto del gasdotto passa dalla Tunisia.

Da allora gli affari fra Tunisia e Italia sono stati frenetici, tanto da portare le industrie italiane al secondo posto, dopo la Francia, nella classifica degli scambi commerciali.

Sono circa 680 le aziende italiane (sia piccole medie imprese sia grandi gruppi) operanti nel Paese, con un numero di addetti che supera le 55.000 unità e un totale d’investimenti di circa 216 milioni €. La Tunisia presenta caratteristiche ideali per gli investitori italiani, grazie alla vicinanza geografica, a una normativa particolarmente favorevole in materia d’incentivi (prorogata sino alla fine del 2010) e al basso costo dei fattori di produzione. Gli investimenti italiani sono diretti in diversi comparti dell’economia locale, con prevalenza nei seguenti settori: chimico e gomma, idrocarburi, elettrico ed elettronico, edilizia, trasporti, turismo, meccanico e metallurgico, agro-alimentare e agricolo, cuoio e calzature.

Tre presenze eccellenti: Mediaset col 25% di Nessma TV, Unicredit e Mediobanca con una quota del 33% nella nuova banca commerciale tunisina, dove Tarak ben Ammar, uomo d’affari tunisino, grande amico di Berlusconi e comproprietario di Nessma TV, possiede una parte delle quote tunisine.

Ricordiamo alcuni soci di Mediobanca:

Unicredit;

Gruppo Mediolanum;

Italcementi;

Generali;

Pirelli;

Fininvest;

Angelini e altri.

Nel Consiglio di Amministrazione:

Marco Tronchetti Provera;

Tarak ben Ammar (Nessma TV);

Gilberto Benetton;

Marina Berlusconi;

Jonella Ligresti.

Non è quindi un caso che il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini sia stato ospite di Nessma TV e che in questi giorni abbia spezzato una lancia a favore del governo tunisino. Inutile, la piazza e la rabbia di una popolazione che da ventitré anni si vede sistematicamente spogliata delle proprie risorse da una banda mafiosa e corrotta, è esplosa e ha mandato all’aria tutto il baraccone.

Ben Ali è arrivato in Arabia Saudita, pare dopo aver inutilmente cercato la protezione dei suoi burattinai francesi e italiani.

Un altro Rigoletto che deve imparare la lezione.

A tirare le fila nell’ombra sono sempre gli stessi e i pagliacci di corte sono destinati a finire alla gogna ogniqualvolta il filo si spezza.

Sediamoci tranquillamente in riva al fiume e aspettiamo di vedere quando e quali cadaveri la corrente trasporterà nei prossimi giorni o mesi.

Una Risposta

  1. […] in questi ultimi tempi Zinochet, venne definito “il colpo di Stato medico” (qui le complicità italiane ben raccontate da “Il […]

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