Al lupo, al lupo!

Spazzini terroristi, la lapidazione che non c’é, la persecuzione anticristiana inventata.

 Siamo alle solite. 

Al Lupo, al lupo

Sarebbe straordinario se gli avvenimenti delle prossime ore, quali terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche e disastri ecologici non fossero in qualche modo riconducibili all’Islam o almeno al sempre riciclabile Osama bin Laden. Cominciamo da Londra e dalla visita del Papa nel Paese con alle spalle una lunga storia di ribellione anti cattolica e sanguinosi conflitti e persecuzioni. Il Paese che alla visita del Papa mobilita omosessuali e radicali anglicani pronti alla legittima protesta.

Ebbene, qui, a Londra, nella città probabilmente più multi-etnica d’Europa, cinque spazzini di origine nord africana che stavano entrando in servizio e che avrebbero finito il loro turno molto prima del passaggio del Papa da Westminster, il cuore della città, vengono arrestati col sospetto di preparare un attentato. Non sono stati trovati in possesso né di armi né di esplosivo o altri utensili utili ad un attentato. Le loro case sono state perquisite senza trovare nulla di sospetto, tranne alcuni utensili da cucina (un colabrodo, diverse pentole e un tritacarne) ma già Fiamma Nierenstein (Nierenstein = calcolo renale) sulle pagine del “Giornale” ci avvisa: “L’Occidente reagisca prima che sia troppo tardi” (!)

Come ha reagito alla bufala dei terroristi londinesi che progettavano di far saltare un numero imprecisato di aerei dopo aver fabbricato le bombe nelle toilette degli stessi a partire da elementi come lo smalto per le unghie portato a bordo regolarmente. O come ha reagito nei giorni scorsi alla vergognosa montatura del caso Sakineh in Iran, la donna che, secondo i media occidentali, è stata condannata alla lapidazione per adulterio. Il saggista Bernard – Henri Levy ha messo in guardia l’opinione pubblica mondiale e ha lanciato, fra i primi, una petizione online per far pressione sulle autorità iraniane e chiedere loro di porre fine a tale barbarie. Nei contatti telefonici regolari con il figlio della vittima, che vive a Tabriz (Iran) e il suo avvocato, Javid Houstan Kian, che recentemente si è trasferito in Francia per sfuggire al regime, il signor Levy non è stato avaro nei dettagli: la lapidazione, la cui pratica è stata interrotta da una moratoria, sarebbe tornata per impulso del presidente Ahmadinejad. Sakineh Mohammadi-Ashtiani, potrebbe essere giustiziata alla fine del Ramadan. Nel frattempo, il direttore della prigione, furioso per il battage mediatico, avrebbe somministrato 99 frustate.

1). Questa signora non è stata processata per adulterio, ma per omicidio. Inoltre, in Iran, non si emette la condanna per adulterio. Invece di abrogare questo reato, la legge ha stabilito delle condizioni per la definizione dei fatti che non possono essere soddisfatte. Ci vogliono quattro persone che siano state testimoni nello stesso momento.

2). La Repubblica islamica non riconosce la Sharia, ma solo il diritto civile emanato dai rappresentanti del popolo in Parlamento.

3). La signora Sakineh Mohammadi-Ashtiani ha drogato il marito e lo ha fatto uccidere nel sonno dal suo amante, Issa Taheri. Lei e il suo complice sono stati giudicati in primo e secondo grado. Gli “amanti diabolici”, sono stati condannati a morte nel primo e secondo grado. La Corte non fa discriminazione secondo il sesso degli accusati. Va osservato che, nella requisitoria, le relazioni intime degli assassini non sono state menzionate, proprio perché non sono dimostrabili, secondo la legge iraniana, anche se sono state segnalate dai parenti come certe.

4). La pena di morte è suscettibile di essere attuata per impiccagione. La lapidazione, che era in vigore sotto lo scià e qualche anno dopo la sua caduta, è stata abolita dalla Rivoluzione islamica. Indignato per le affermazioni di Bernard-Henri Levy e Nicolas Sarkozy, il vicepresidente del potere giudiziario iraniano ha sfidato questi personaggi a trovare una legislazione iraniana contemporanea che preveda la lapidazione.

5). La sentenza è attualmente all’esame della Corte di Cassazione, che verifica la correttezza di ogni dettaglio della procedura. Se non è stata scrupolosamente rispettata, la decisione sarà annullata. Questa procedura d’esame è sospensiva. Il processo non è ancora definitivo, l’imputato gode ancora della presunzione d’innocenza e non è mai stata questione d’essere eseguita alla fine del Ramadan.

6). Javid Houstan Kian, che si presenta come l’avvocato della Signora Mohammadi-Ashtiani, è un impostore. E’ legato al figlio dell’imputata, ma non aveva un mandato da questa donna e non ha mai avuto alcun contatto con lei.

In definitiva, nulla, assolutamente nulla della versione Sarkozy-Levy della storia di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, è vero.

Sintomatiche alcune storie analoghe negli Stati Uniti e anche in Italia.

La prima é quella di Teresa Lewis.

In Virginia, il 23 settembre, avverà  l’esecuzione di Teresa Lewis, una donna accusata di avere organizzato l’omicidio del marito e del figliastro per incassare una polizza assicurativa di 250.000 dollari. Il fatto è vero, la Lewis avrebbe acconsentito, o organizzato, a che due sicari uccidessero le due persone. I sicari sono stati condannati all’ergastolo e lei, poiché organizzatrice, a morte. Però la Lewis, una sottoproletaria, che ha avuto come difesa un avvocato d’ufficio, ha un quoziente intellettivo di settanta, ossia è ai limiti fra una persona normale e una ritardata mentale. Uno dei sicari, che si è suicidato in carcere, ha lasciato uno scritto in cui dice di avere programmato il crimine convincendo la donna sfruttando la sua debolezza mentale, per prendersi i soldi e diventare spacciatore di droga in California, ma questo scritto non è stato ammesso in tribunale.
La seconda è quelle freschissima di Laura Di Nardo, la vittima é suo marito, si chiamava Eliseo David e aveva settantuno anni, imprenditore in pensione. Mercoledì verso mezzanotte qualcuno l’ha sorpreso a letto, narcotizzato e soffocato nella sua villa di Campo Longo, quartiere popoloso di Conegliano. «Sono stata io, sì. L’ho fatto uccidere perché non ne potevo più di lui» avrebbe esordito nella sua lunga confessione. «L’ho chiesto ai miei vecchi amanti, in cambio gli avrei dato 200 mila euro. E sono stata a guardare la scena mentre lui moriva».

Ora, credo che nessuno raccoglierà firme per Teresa Lewis o per Laura Di Nardo, anche se le circostanze dei rispettivi delitti andrebbero almeno analizzate.

Allo stesso modo, andrebbe rivista la notizia lanciata dai media italiani riguardo l’incendio di una chiesa in Kashmir e la morte di almeno diciotto persone. Mentre Rai News 24 online titolava: “Assalto alla scuola cristiana, quindici morti nel Kashmir” e il corriere online, similmente: “Attacco a scuola cristiana, diciotto morti in India” suggerendo l’idea di manifestazioni musulmane anti-cristiane, la BBC riferiva la notizia della polizia indiana che ha sparato sulla folla di manifestanti in piazza per l’indipendenza del Kashmir.

Allora, signor Frattini e signor Napolitano, di cosa stiamo parlando?

A Pinocchio cresceva il naso ogni volta che mentiva.

Di voi due, pinocchietti senza pudore, mi piacerebbe vedere il conto del chirurgo estetico, costretto ogni sera a riportare il vostro naso a dimensioni normali.

Una Risposta

  1. […] von lupo cattivo am 03/10/2010 von stefano /il derviscio übersetzt aus dem Italienischenvon […]

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